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BLOG DI ARTE E TEATRO: Ricordi di vecchi spettacoli teatrali italiani e molto altro…

Così è se vi pare di Luigi Pirandello

Così è se vi pare di Luigi Pirandello

“Così è se vi pare” di Stabile Teatro Insieme è stata una COMMEDIA IN TRE ATTI DI LUIGI PIRANDELLO.

Note di Regia:

La verità non è mai univoca, dipende da chi e quanti osservano, e ciascuno se la CREA in base al proprio, personalissimo ed esclusivo angolo di osservazione. 

Non vi è alcuna possibilità di conoscere una realtà immanente, che ESISTA in quanto legata al fenomeno o all’evento che l’ha prodotta.

Uno spietato sofisma che nega l’essenza stessa della VERITÀ che, per affermarsi in quanto esistenza, necessita di un saldo legame inscindibile con circostanze concrete, tangibili e misurabili che della stessa sono il fondamentale puntello. 

Pirandello ribalta e scardina il nesso da cui trae origine il fenomeno in esame.

Le vicende, oggetto di profonda analisi, sono sospese, prive dell’indispensabile sostegno fenomenologico, per cui l’indagine speculativa assume contorni grotteschi (UMORISTICI), impossibilitata com’è a ricondurre l’oggetto di studio.

L’epilogo, forse, intende attenuare l’imperante farsesco nichilismo che permea il dramma; il personaggio Laudisi, colui che probabilmente impersona l’autore, esprime un divertito, derisorio compiacimento per come si è svolto il colloquio con la signora Ponza; per quella verità impertinente che non vuol proprio rendersi pubblicamente nota in maniera univoca.

Laudisi esplode in una sonora derisoria risata; LUI SA?

E’ forse questo l’unico segnale di speranza, l’unica prospettiva positiva che l’autore ha voluto, comunque, inserire nel dramma.

UNA VERITÀ OGGETTIVA ESISTE!?

Poco importa se sia intelligibile ai più, nota solo ai protagonisti o assolutamente nascosta e priva di corporeità. 

Il fenomeno che ha prodotto l’oggetto d’indagine esiste; e questo è già affermare l’ESISTENZA di una realtà. Certo questo, forse inedito, ingrediente della complessa filosofia pirandelliana risulta enunciato (posto che lo sia) in maniera sfumata, quasi sottesa, ma comunque c’è.

L’uno e l’altro, la negazione della verità e il suo contrario, sono elementi integrati, almeno in quest’ opera, nella medesima oggettività. Qui, a parer mio, sta l’incredibile grandezza del dramma: “affermare una negazione” e, contestualmente, ancorché in modo molto sfumato, negarla; lasciando ai lettori, al pubblico, la “libertà” di decidere.

Sicuramente a molti di voi potrà rimanere l’amaro in bocca leggendo questa storia perché è in grado di mettere a nudo ogni debolezza umana ridicolizzandola.

L’uomo è continuamente alla ricerca delle verità assolute che non possono esistere se non in noi stessi: è questo il messaggio principale che Pirandello ci dimostra. 

Ci dà la verità e un attimo dopo ce la nega, afferma e smentisce, ci descrive i personaggi in un modo e dopo ci convince che non sono come lui li ha descritti e di nuovo ricomincia fino a regalarci nel finale la sua verità assoluta che sta nell’impossibilità di vedere attraverso il nostro solo punto di vista le infinite sfaccettature della realtà perché possiamo essere certi solo dei nostri occhi, e forse nemmeno di quelli.

PERSONAGGI e Interpreti:

LAMBERTO LAUDISI – Giuseppe Cazzetta, SIGNORA FROLA – Maria Sollami, SIGNOR PONZA – Ivano Ferrara, SIGNORA PONZA – Elena Falzone, CONSIGLIERE AGAZZI – Giuseppe Tambè, SIGNORA AMALIA – Francesca Sollami, DINA – Chiara Ferrara, SIGNORA SIRELLI – Liliana Carletta, SIGNOR SIRELLI – Antonino Mangione, SIGNOR PREFETTO – Attilio Ferrara, COMMISSARIO CENTURI – Salvatore Macaluso, SIGNORA CINI – Daniela Rivela, SIGNORA NENNI – Teresa Aprile, CAMERIERE DI CASA AGAZZI – Elena Falzone.

TRUCCO E SCENOGRAFIA – Vitale Emma, DIRETTORE DI PALCO – Matteo Scarlata, COSTUMI A CURA DELLA COMPAGNIA, REGIA – Ivan Giumento.